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...mi hanno circondato i germanici e a noi dopo tanti sforzi ci è toccato abbassare le armi. (G.Comisso, «Satire italiane»)

Provo tuttavia un certo sollievo, perché non credevo che la mamma avrebbe ceduto le armi con tanta facilità. (P.Spalletti, «Esame di riparazione»)

Noi ragazze siamo oggetto di una azione continua di corruzione e molte cedono le armi. (E.Petri, «Roma ore 11»)

...l'altro, con cui pareva che la prepotenza in persona si fosse umiliata, che la braveria fosse venuta, per dir così, a render l'armi, e a chiedere il riposo. (A.Manzoni, «I promessi sposi»)

...ma la bestiola, voltandosi a secco, gli dette una gran musata nello stomaco e lo gettò a gambe all'aria. (C.Collodi, «Le avventure di Pinocchio»)

Io ho messo su un'azienda, con quei dieci milioni, e se ora glieli restituisco mi va tutto a gambe per aria. Mi vanno all'aria gli impiegati e la mia famiglia. (C.Alvaro, «Settantacinque racconti»)

— Vedi la scena, no? — papa grida, s'alza, il pranzo va per aria.... (A.de Cespedes, «Nessuno torna indietro»)

Le questioni giudiziarie non hanno da far niente colle politiche; e se le prime dovessero esser turbate nella loro soluzione dall'incostanza delle seconde, il mondo andrebbe a gambe all'aria. (M.d'Azeglio, «Lettere a sua moglie»)

Spiga. — Non capisci tu, piuttosto, che tutte queste diavolerie da un momento all'altro, possono andare a gambe all'aria. (L.Pirandello,.«Il giuoco delle parti»)

«Dici benissimo», fece uno di quelli, finto tonto: «Cesare chissà, già si immaginava di sfruttarti... meglio mettere le mani davanti».

Il primo attore. — Anch'io, anch'io; ma non le parole da dire. Oh, patti chiari, signorina, intendiamoci: non s'aspetti ch'io parli come lei mi vorrà tirare a parlare secondo le battute che s'è preparate, sa?. (L.Pirandello, «Questa sera si recita a soggetto»)

— Me ne vado.

— Non devi sporcarmi con la paura. Io voglio guadagnarmi la felicità di moglie facendo la puttana...

—...Se torni a casa la sera senza che... le vacche siano satolle, ti farò vedere io. Patti chiari, amici cari. (I.Calvino «Fiabe italiane»)

Ma il bel sole e il progetto di camminare lungamente mi danno l'ebbrezza agonista di giocatore alla: o va o spacca che è sicuro di vincere. (G.Piovane, «Le furie»)

Il villaggio era piccolo, non potevano esservi forze molto nutrite. «O la va o la spacca», disse un alpino. (E.Corradi, «La ritirata di Russia»)

Si turbò il ciclo, venne giù acqua a catini. (I. Calvino, «Fiabe italiane»)

Continua a venir giù un'acqua della madonna. (U. Simonetta, «Tirar mattina»)

Arrivò al paese che era già notte buia, e perché faceva tempaccio e l'acqua veniva giù a catinelle, andò diritto diritto alla casa della Fata. (C. Collodi, «Le avventure di Pinocchio»)

«Sei alto un soldo di cacio, pesi una cinquantina di chili, e ti vanti di essere forte?!». (M. Maglia, «Le 1500 più belle barzellette»)

— Ma come avete fatto a crescere così presto?

E cercava di farsi un'idea dell'esistenza di queste donnine amabili e spensierate che attirano gli uomini come il miele attira le mosche. (E.Castelnuovo, «I coniugi Bordelli»)

Aveva una tana in centro, il mio quasi fidanzato, e me la decantava illudendosi che la sua teiera" e il suo giradischi mi avrebbero alla fine attirata lassù come la rondine al nido. (G.Marotta, «Le milanesi»)

Quando c'era Antonio, buonanima, ci veniva gente, un avvocato attira le persone come lo zucchero attira le mosche. (M.Prisco, «La dama di piazza»)

Margherita. —...Dice il proverbio: aiutati che ti aiuto... male non fare e paura non avere e così via discorrendo.... (G. Gherardi, «L'anello della madre»)

A me lei non badava molto, perché si dava arie e io a scuola non ero molto bravo. (V.Sermenti, «La bambina Europa»)

È proprio vero: Filippo lavora e fa i soldi e il figlio intanto passa il tempo a leggere i libri e a darsi delle arie. (A.Moravia, «La ciociara»)

«...Statti dunque in sugli avvisi, se ti preme il ben vivere». (G.Nerucci, «Sessanta novelle popolari montatesi»)

Quegli asini e quegli asinai, la più noiosa genia del mondo, avevano tanto perseguitato il cavaliere durante le sue passeggiate, che se li sentiva ancora addosso. (E. De Marchi, «I coniugi Spazzoletti»)

...Giulio... restò interdetto, parendogli di non essere all'altezza del compito. (L. Preti, «Giovinezza, giovinezza»)

E allorché il figliolo aveva rimodernato tutto, s'era rimodernata anche lei... E in codesta idea fissa s'era adoperata a mettersi, come si direbbe, all'altezza dei tempi. (B. Cicognani, «Villa Beatrice»)

Meglio un amico in piazza che cento once in tasca, ti ha insegnato il maestro scarparo tuo. L'amico è amico e si vede nella necessità. (P.A.Buttita, «Il volantino»)

Ci ha l'anello al collo. Si dice di un uomo pazzamente innamorato di una donna. «Ha l'anello al collo», poveretto, non c'è più niente da fare, è irrecuperabile. (R.Grandi, «Motti e detti romaneschi»)

...io gli voglio un ben dell'anima, so che anche lui ne vuole a me.... (R.Fucini, «La giacchetta rivoltata»)

...Pinocchio acquistò subito la stima e la simpatia di tutti i ragazzi di scuola....e tutti gli volevano un bene dell'anima. (C.Collodi, «Le avventure di Pinocchio»)

Voi stessa, che la lodate palesemente, non ne credete in cuor vostro una jota. Ma essa vi torna acconcia per guadagnare tempo, per pigliarvi diletto dei nostri tormenti. (A.G.Barrili, «Una notte bizzarra»)

C'è nell'opera di Рое una novella che torna acconcia per descrivere la condizione del mio animo di quel tempo. (A.Moravia, «L'amore coniugale»)

All'abate parve mill'anni di sostituire il mugnaio in suo luogo; e così fu fatto. Fatto il mugnaio abate, la mattina di buon'ora si mise in cammino. (F.Sacchetti, «Novelle»)